14 Ottobre 2024

L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro

Gli inizi ...
Urbanina nel tempo
In una villa settecentesca, nella campagna toscana, agli inzi deli anni '60, il marchese Pier Girolamo Bargagli Bardi Bandini e il geniale tecnico Narciso Cristiani, progettarono e costruirono la loro auto elettrica, proponendo una mobilità alternativa, ad inquinamento zero, in un mondo con una coscienza ambientale ancora da sviluppare, con il riscaldamento delle abitazioni a gasolio e nel pieno boom della benzina super.
Una scelta controcorrente, maturata nella limonaia della villa di Poggio Adorno, tra Santa Croce, Castelfranco e Fucecchio. In quella piccola officina fu ideata la prima auto elettrica prodotta in serie, una micro-car (diremmo oggi) che sapeva adattarsi alle strade delle città più trafficate, trovando parcheggio anche negli spazi più ridotti e soprattutto non inquinando affatto.
Il marchese Bargagli trasferì la sua visione di una nuova mobilità, compatta, ecologica e non inquinante, all'estro creativo di Narciso Cristiani che, con un piccolo gruppo di appassionati collaboratori, inventò tante soluzioni che troviamo - quasi sessanta anni dopo - nelle auto elettriche di oggi.
Quella della Urbanina è stata una splendida ma brevissima avventura, terminata nei prima anni '70 con la cessione delle attrezzature e dei brevetti alla Zagato. Troppo innovative le soluzioni proposte rispetto alle tecnologie dell'epoca, sia nella elettronica che nelle batterie, ma soprattutto troppo futuristica la visione di una mobilità elettrica, ad inquinamento zero, in un periodo dove l'impatto sull'ambiente della mobilità ottenuta bruciando i combustibili fossili non era certo in primo piano.
L'Urbanina si può considerare la prima auto elettrica omologata e prodotta in serie,
molti decenni prima che le auto elettriche divenissero comuni nelle nostre strade.
All'inizio degli anni '60 due uomini, in una villa settecentesca nella campagna toscana,
pensarono e realizzarono molte delle soluzioni che troviamo nelle auto elettriche di oggi.
Idee troppo innovative per le tecnologie ma soprattutto per la mentalità di quegli anni.
Per snellire il traffico
La Urbanina al Salone dell'Auto di Torino nel 1970
L'auto elettrica tra passato e futuro
Per ricordare e divulgare la innovatività della Urbanina.
Antonello Biscini, fiorentino, dirigente di una industria farmaceutica, è appassionato fin da ragazzo alla storia e alla cultura della tecnologia, soprattutto se applicata ai mezzi di locomozione. Al restauro e alla conservazione dei mezzi,si associa la ricerca di informazioni e documenti sugli uomini e sulle fabbriche che quelle auto hanno pensato e costruito e sui momenti storici e culturali dei tempi che le hanno viste correre su strada.
E' autore di articoli pubblicati su riviste del settore e di un romanzo ambientato nel mondo degli appassionati di auto storiche. L'incontro con la Urbanina è stato causale, sfogliando un album di figurine Panini del 1965, ha scoperto quella singolare "auto di vimini". Da qui la curiosità su un progetto tanto innovativo quanto così rapidamente dimenticato.
La ricerca di informazioni ha portato all'incontro con Giancarlo Andreanini e con Mons. Andrea Cristiani e poi con il gruppo si appassionati che hanno dato vita alla associazione "L'auto elettrica tra passato e futuro", per ricordare e divulgare la innovatività della Urbanina.


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